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Tribunali Emilia-Romagna > Comportamento antisindacale
Data: 29/03/2002
Giudice: Sorgi
Tipo Provvedimento: Decreto
Numero Provvedimento: -
Parti: S.L.C. - CGIL / TELECOM ITALIA SPA
TRIBUNALE DI FORLì - TRASFERIMENTO COLLETTIVO - OMESSA RICHIESTA DI NULLA OSTA PER IL DIRIGENTE R.S.A. - ANTISINDACALITA': SUSSISTENZA


Nell'ambito di un piano di ridefinizione dell'assetto organizzativo che prevedeva la riduzione del numero delle sedi di Assistenza Operativa Clienti (AOC) ed una soppressione delle sedi di centro di accoglienza (CDA), Telecom Italia SpA provvedeva al trasferimento da Forlì a Ravenna anche di un dirigente di RSA, membro del Comitato Direttivo della SLC-CGIL di Forlì. Ciò avveniva senza tener conto degli impegni di informazione e negoziazione assunti dall'azienda con un verbale di accordo del marzo 2000 e senza preventivamente richiedere, e conseguentemente ottenere, il nulla-osta previsto dall'art. 22 dello Statuto dei lavoratori. La SLC conseguentemente denunciava per comportamento antisindacale l'azienda. Il Giudice del lavoro di Forlì accoglieva il ricorso sotto il secondo profilo (ritenendo, quanto al primo, che fosse stato comunque rispettato il criterio del decentramento dell'informazione) respingendo la tesi della Telecom Italia dell'insussistenza di un vero e proprio trasferimento "in senso tecnico", in quanto nel contesto della ristrutturazione l'articolazione produttiva si sarebbe modificata mediante l'unificazione delle realtà di Forlì e Ravenna, e comunque che l'art. 22 non troverebbe applicazione in caso di trasferimenti collettivi. Secondo il Tribunale, invece, «il riferimento territoriale deve considerarsi un dato rilevante e che nulla abbia a che vedere con l'unità produttiva». Quanto al secondo aspetto il magistrato, dopo aver rilevato che solo i dipendenti di un'articolazione produttiva erano stati trasferiti da Forlì a Ravenna, mentre tutti gli altri dipendenti dell'unità produttiva di Forlì erano rimasti nella sede originaria, ha accertato che «… conseguentemente, il dirigente sindacale ha visto spezzato il rapporto con la propria base, almeno con tutti quelli che sono rimasti a Forlì». Per questi motivi il Tribunale del lavoro di Forlì ha dichiarato l'antisindacalità della condotta di Telecom Italia SpA, ordinando la sua cessazione mediante la revoca del trasferimento del dirigente sindacale